venerdì 21 febbraio 2014

La triangolazione dell'amore...


I greci, popolo di saggi e di filosofi, distinguevano tre volti o aspetti dell’amore: Eros, Agape e Philia.
Eros figlio di Povertà e Acquisto, secondo la concezione platonica, è l’amore carnale in cui esso occultamente manifesta il desiderio egotico del mutuo scambio, di un dare ed avere. Nasce dalla fame e diventa potere di acquisto di qualcosa che ne plachi la bramosia dei sensi.
Philia è l’amore sentimentale, quello che si stabilisce in un rapporto di complice amicizia, di affiatamento e di comunità di intenti.
Agape è l’Amore spirituale o universale che eleva l’uomo e gli fa comprendere che non è lui a possedere Dio ma Dio che lo possiede.
Ecco quindi il gran parlare dell’amore e le sue diverse manifestazioni.
L’amore che ci sublima e ci fa volare alto quando diventa amore universale, quindi disinteressato: Che nulla chiede in cambio perché, come dice Gibran nel Profeta: L’amore basta all’amore.
Il medesimo amore che ci fa sprofondare nello sconforto più nero, nel baratro di noi stessi quando invece esso si ferma all’Eros che egoisticamente tutto chiede e tutto pretende. E tanto più pretende tanto più ci annienta nel momento in cui questo finisce e ci si ritrova da soli.
Bello, soave e dolce invece è Philia che ci sa confortare, cullare, accarezzare, proteggere, quando, prima di pensare a noi stessi ed alla nostra felicità, anteponiamo a questa a quella dell’altro.
Il dibattito sul significato di amore nella lingua italiana è ampio, il termine racchiuderebbe comunemente le seguenti sfaccettature:
·         amore familiare verso i familiari o i parenti
·         amore per gli amici
·         amore per se stessi
·         amore romantico
·         amore sessuale (considerato da alcuni più un istinto che una vera e propria forma d'amore)
·         amore platonico, amore romantico verso qualcosa o qualcuno in cui un eventuale coinvolgimento fisico è solo un mezzo per raggiungere l'amore spirituale
·         amore caritatevole (detto anche bontà o misericordia), aiutare i bisognosi, gli affamati, gli animali feriti
·         amore ideale, per qualcosa di astratto o inanimato, come un'idea o un obiettivo
·         amore politico o sociale, per i propri principi, la propria nazione o patria, la propria dignità, il proprio onore e l'indipendenza
·         amore di fede verso qualche essere divino o Dio (detto anche devozione)

Nel greco antico i termini utilizzati per definire i vari sensi con cui attualmente si usa la parola "amore" sono in maggior numero e perciò più precisi, rispetto alle molte lingue moderne.
·         Agape (αγάπη) è amore di ragione, incondizionato, anche non ricambiato, spesso con riferimenti religiosi: è la parola usata nei vangeli.
·         Philia (φιλία) è l'amore di affetto e piacere, di cui ci si aspetta un ritorno, ad esempio tra amici.
·         Eros (έρως) definisce l'amore sessuale.
·         Anteros (αντέρως) è l'amore corrisposto.
·         Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente e immediato che chiede di essere soddisfatto.
·         Pothos è il desiderio verso cui tendiamo, ciò che sogniamo.
·         Stοrge (στοργή) è l'amore d’appartenenza, ad esempio tra parenti e consanguinei.
·         Thelema (θέλημα) è il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare.
Anche nel greco antico non è comunque possibile tenere i vari sensi ben separati e così troviamo agape talvolta con lo stesso significato di eros, e il verbo agapao con lo stesso significato di phileo (come nell'antico testo greco della Bibbia).
L'ebraico contiene la parola ahava per "affetto" e "favore", ma la più importante è la parola khesed che combina i concetti di "affetto" e "compassione" e viene talvolta tradotta con "tenerezza".

2 commenti:

  1. La nostra parola AMORE è insufficiente per descivere la varietà delle sfaccettature che questo sentimento porta in se stesso. Ma per Grazia ancora una volta la lingua greca antica viene in aiuto a tale insufficienza. Così eros filia e agape già riescono a precisare tanta varietà. pax vobis

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  2. La nostra parola AMORE è insufficiente per descivere la varietà delle sfaccettature che questo sentimento porta in se stesso. Ma per Grazia ancora una volta la lingua greca antica viene in aiuto a tale insufficienza. Così eros filia e agape già riescono a precisare tanta varietà. pax vobis

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